Arrivederci, Romania!

Ecco che siamo tornati. Giornata di pulizie e verifiche, saluti e abbracci.

Ci siamo salutati cantando “La meridiana”, che i bimbi dell’oratorio hanno imparato veloci come fossero lupetti italiani.

Si è commossa Celina a ricevere i nostri fazzolettoni e ci siamo commossi noi salutando i bambini e mettendogli al collo le medagliette che ci ha regalato la Polisportiva. Ci siamo accomodati in un pezzetto della memoria e del cuore di ciascuno e abbiamo a nostra volta fatto spazio a loro. E’ stato un campo di incontro con una realtà diversa dalla nostra, ma soprattutto con persone che ci hanno aperto nuovi orizzonti e ci hanno aiutato a tirar fuori umanità e amore per la gente, a partire da quella che non viene considerata degna di rispetto e attenzione.

Ieri mattina siamo stati tutti a Chitila, per salutare a dovere anche i ragazzi disabili che sono ospitati dalle Missionarie della Carità.
E’ stato un momento toccante, ci siamo ricordati della paura e dell’inadeguatezza che abbiamo provati tutti la prima volta che abbiamo messo piede in questo luogo e abbiamo sentito sulla pelle che cosa significa conoscere qualcosa e qualcuno che è diverso e ti intimorisce, e poi comprendere che è possibile vincere la paura, e poi trascorrere del tempo senza più diffidenza, affezionarsi, ridere insieme. Abbiamo salutato Paul, il Maestro di Yoga, Francesco “Gatta”, il Capo, Andrej… e poi Romeo, Michi, l’altro Paul, i due Lucian, Sting, Dominic e Benedic, Cataline, Sebin, Flo, Emil e Sorin.
Un abbraccio alla psicologa e uno alle suore. Grazie di cuore, ve lo diciamo noi.

Siamo tornati in Italia, stanchi e accaldati, con la consapevolezza di aver vissuto un’esperienza che ci ha fatti sentire una Comunità composta da singoli con potenzialità da far crescere e da sfruttare: un’esperienza che ci ha messi alla prova e ci ha offerto occasioni di sentire come l’impegno e la passione possono cambiare le relazioni fra le persone, siano esse grandi o piccine, ricche o diseredate, italiane o rumene. Ancora ci chiediamo chi abbia fatto servizio a chi.

Arrivederci, Romania.

Anna

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